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Due scienziati incontrano gli studenti dell’Accademia
Intelligenza artificiale e raggi cosmici i temi di conferenze a Palazzo de’ Rossi
Opportunità e insidie dell’intelligenza artificiale, origine e influenza dei raggi cosmici su processi fisici, astrofisici e biologici. Sono stati gli argomenti al centro delle due conferenze proposte a conclusione del terzo anno accademico dell’Accademia Giovani per la Scienza, il progetto di Fondazione Caript che offre, agli studenti che frequentano dalla seconda alla quarta classe delle scuole secondarie superiori della provincia di Pistoia, esperienze e percorsi formativi in ambiti che spaziano dalla matematica alla filosofia della scienza.
Le conferenze, tenute sabato 4 giugno a Palazzo de’ Rossi a Pistoia, sede della Fondazione Caript, sono state tenute da due illustri scienziati: Alfio Quarteroni, docente di analisi numerica al Politecnico di Milano ed Elena Amato, ricercatrice dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri.
A conferma dell’alto livello delle proposte formative rivolte ai giovani accademici, l’incontro del 4 giugno si è svolto alla vigilia del conferimento al professor Quarteroni della Medaglia Eulero, uno dei più prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale nel campo della matematica applicata, assegnato ogni due anni dall’European Community on Computational Methods in Applied Sciences (ECCOMAS).
Il professor Quarteroni, anche docente emerito della Scuola Politecnica Federale di Losanna (EPFL), è conosciuto in tutto il mondo per il contributo determinante dato alla messa a punto di Alinghi, l’imbarcazione svizzera vincitrice di due edizioni dell’America’s Cup ed è l’ideatore e responsabile del progetto iHeart, finanziato dalla Comunità Europea, con il quale, per la prima volta, viene costruito un modello matematico che integra tutti i processi della funzione cardiaca; un vero e proprio cuore virtuale in grado di gettare nuova luce sul funzionamento dell’organo.
Nella sua relazione, Quarteroni ha guidato studentesse e studenti in un affascinante viaggio nella storia, nelle applicazioni e nelle ricadute, a oggi in gran parte ignote, dell’intelligenza artificiale, approfondendo argomenti quali l’autoapprendimento delle macchine (machine learning), il funzionamento dei supercomputer e la creazione di reti neurali artificiali che sono al centro dell’attuale dibattito scientifico.
Altrettanto coinvolgente è la stata la seconda conferenza, svolta dalla dott.ssa Elena Amato che ha guidato il giovanissimo pubblico alla scoperta delle proprietà dei raggi cosmici, le particelle di più alta energia che popolano l’universo, illustrandone le proprietà e l’influenza che queste possono avere anche sulla vita quotidiana di ciascuno di noi.
“Con questa bella e coinvolgente giornata – sottolinea la professoressa Maria Giuliana Vannucchi, coordinatrice e direttrice scientifica dell’Accademia Giovani per la Scienza – si è chiuso ufficialmente l’anno accademico, ma non sono terminate le proposte per i giovani che partecipano al nostro progetto. Il prossimo 10 luglio, infatti, partiremo per Udine dove, con un programma molto intenso di appuntamenti, farà base per una settimana il campus estivo dell’Accademia. Nel mese di settembre uscirà il nuovo bando della Fondazione con il quale saranno selezionati i nuovi partecipanti all’Accademia, in sostituzione dei giovani che, con quest’anno, hanno concluso il loro percorso”.
Il progetto Accademia Giovani per la Scienza è iniziato nell’aprile del 2019 su idea e impulso del professor Ezio Menchi, componente del CdA della Fondazione Caript. Da allora, per ogni anno scolastico, vi partecipano quarantuno studentesse e studenti che, tramite apposito bando, vengono selezionati sulla base del merito scolastico, degli interessi culturali e della curiosità per le discipline proposte; questi ultimi elementi vengono valutati attraverso una lettera di autopresentazione del candidato ed un colloquio con i responsabili del progetto.
Obiettivi dell’Accademia, infatti, sono quelli di stimolare la curiosità e la passione dei giovani per la matematica, la fisica e la chimica, per le scienze della vita, per quelle sociali e informatiche, per la storia e la filosofia della scienza, con l’orizzonte aperto anche alla letteratura, alla poesia, alla musica e l’arte. Si offre per due o tre anni un programma di speciali occasioni formative, mettendoli in contatto diretto con studiosi ed esperti di alto profilo, valorizzando la dimensione di gruppo attraverso i risultati di sottogruppi di ricerca ed approfondimento da loro stessi condotti, ed attraverso esperienze di socializzazione e condivisione del tempo libero, come avviene nei “fine settimana della conoscenza”, in particolare, nei due campus residenziali in primavera e in estate.
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