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Transizione digitale: due nuovi bandi
Il Fondo per la Repubblica Digitale mette a disposizione 35 milioni di euro per progetti dedicati ad accrescere le competenze di NEET e donne nelle nuove tecnologie
Due bandi per la transizione digitale
Il Fondo per la Repubblica Digitale annuncia l’avvio di Onlife+ e Futura+, seconda fase dei bandi Onlife e Futura dotata di un budget complessivo di 35 milioni di euro. L’iniziativa ha l’obiettivo di potenziare le competenze digitali di NEET (età 15-34 anni) e di donne (età 18-67 anni), al fine di favorire migliori condizioni di inserimento e permanenza nel mercato del lavoro. Si tratta di un aggiornamento che premia i progetti valutati più efficaci nella fase sperimentale e promuove nuove opportunità rivolte a una ampia platea di stakeholder interessati.
Onlife+
Il bando ha un budget di 20 milioni di euro ed è dedicato ai NEET. Le domande devono essere presentate entro il 18 dicembre 2025 sul portale Re@dy, con partecipazione di soggetti pubblici, privati non profit ed enti del Terzo Settore, in partenariato anche con soggetti for profit. L’obiettivo è potenziare le competenze digitali di giovani che non studiano, non si formano e non lavorano, contribuendo a migliori opportunità di inserimento e permanenza nel mondo del lavoro. In Italia ci sono circa 1,4 milioni di NEET, dei quali quasi il 70% dichiara di voler lavorare; 463 mila risultano inattivi e disinteressati.
Futura+
Il bando ha un budget di 15 milioni di euro ed è aperto fino al 18 dicembre 2025 su Re@dy. Possono partecipare anche in questo caso enti pubblici, privati senza scopo di lucro ed enti del Terzo Settore, in partenariato con soggetti for profit. L’obiettivo è finanziare progetti formativi validi e innovativi volti ad accrescere le competenze digitali delle donne, occupate e non, migliorando le opportunità e le condizioni di inserimento nel mercato del lavoro. Il contesto italiano mostra una perdita di opportunità occupazionali per le donne: oltre il 60% dei laureati nel 2023 è donna, ma solo poco più della metà è attiva nel mercato del lavoro; 7,8 milioni di donne sono inattive, rappresentando il 63,5% degli inattivi tra i 15 e i 64 anni.







